Passeggiando per la città di Padova, si potrà notare, lo spirito giovanile di questa città, coi tantissimi studenti universitari, che affollano i suoi bar, i suoi ristoranti e le sue piazze. E’ forte e storico il legame che lega la città di Padova alla sua università. Sì, proprio quell’università nata dalla volontà di alcuni studenti e insegnanti dissidenti dell’università di Bologna. Quell’università dove insegnarono grandi scienziati e medici come Galileo Galilei e Andrea Vesalio, ma visitare Padova, rappresenta immergersi in una città piena d’arte, cultura e storia, dalle opere del Giotto alle cupole azzurre delle sue cattedrali ai suoi portici e alle sue storie. Adesso vi mostrerò cosa non puoi perdere a Padova, attraverso 6 luoghi da visitare assolutamente
Il prato della valle è uno dei simboli della città di Padova, rappresenta la seconda piazza più grande d’Europa, dopo piazza Rossa di Mosca, con un’estensione di circa 88620 metri quadrati. La piazza è in realtà un grande spazio monumentale caratterizzato da un’isola centrale, chiamata isola Memmia. Chiamata così in onore al podestà che ne commissionò i lavori, circondata da un canale ornato da doppio basamento di settantotto statue, raffiguranti celebri personaggi della città di Padova, tra cui: Galileo Galilei, Torquato Tasso e Ludovico Ariosto.
Se mi chiedi cosa non puoi perdere a Padova è naturale che ti risponda: la Cappella degli Scrovegni. Essa rappresenta uno dei capolavori assoluti del Giotto. La cappella venne costruita per volontà del banchiere usuraio Enrico Scrovegni, nel 1303. . Alcuni storici sostengono che gli Scrovegni realizzarono quest’opera maestosa in città al fine di riscattarsi dai loro peccati. Giotto divise la cappella in diversi registri, raffiguranti vari affreschi tra cui le storie della vergine Maria, la storia di Cristo, i vizi, le virtù e il suffragio universale.
Palazzo Bo rappresenta la sede storica dell’università di Padova. L’università ha sempre avuto un ruolo e un prestigio a livello nazionale e internazionale. Fu all’università di Padova che si laureò la prima donna al mondo nel lontano 1678 in filosofia, inoltre l’università di Padova nel corso degli anni riuscì ad attirare parecchi studenti da tutto il mondo, poiché non obbligava gli studenti protestanti o laici provenienti dal nord Europa a giurare fedeltà alla chiesa cattolica. All’ interno di palazzo Bo si può ammirare il teatro anatomico. Un teatro a forma di cono d’occhio, che veniva utilizzato in passato per l’autopsia dei cadaveri e le lezioni di anatomia. Padova rappresentò una delle poche università al mondo ove era permessa l’autopsia dei cadaveri, anche durante i periodi della santa inquisizione. Di particolare fascino e interesse sono le aule di giurisprudenza e medicina, ove si possono notare gli affreschi rappresentanti dei nomi illustri e storici del passato, inerenti la materia di interesse. Altra aula importante da visitare all’interno di palazzo Bo e la sala dei quaranta. All’interno di essa vengono raffigurati degli affreschi inerenti quaranta personalità illustre che si laurearono presso l’università di Padova. Di particolare importanza all’interno di questa sala è la cattedra in cui insegnò Galileo Galilei.
Situato tra i due mercati rionali di piazza delle erbe e piazza della frutta, il palazzo della ragione rappresentò fino al 1797 la sede dei tribunali cittadini. All’interno del piano superiore, vi è un grande salone, ove si possono ammirare un centinaio di affreschi, suddivisi in trecentotrentatre riquadri, raffiguranti le allegorie della giustizia e del diritto. Quando mi chiedono cosa non puoi perdere a Padova gli parlo decisamente di questo luogo.
Denominata dai suoi cittadini il santo, in onore a Sant’Antonio di Padova, patrono della città, la basilica venne realizzata al fine di custodirne la sua tomba. I lavori iniziarono nel 1232 e finirono nel 1310. La basilica è un edificio che mescola più stili, da quello romanico (evidente nella facciata), a quello gotico, a quello orientale (campanile e cupole). L’interno della basilica è a forma di croce latina, divisa in tre navate da pilastri.
Per concludere, ecco il sesto luogo nella lista di cosa non puoi perdere a Padova. Si tratta dello storico bar e caffè letterario della città di Padova, realizzato nel 1831 definito dai padovani il bar senza porte, poiché rimase aperto giorno e notte dall’inaugurazione del 1831 fino al 1916. Luogo di incontro durante il risorgimento di intellettuali, filosofi e studenti universitari. Il locale è suddiviso in più sale. La verde in cui si può entrare e fermarsi senza consumare, anche al fine di chiacchierare, leggere un giornale e bere un bicchiere d’acqua. La sala rossa, quella centrale col suo magnifico bancone in marmo. Infine la sala bianca, ove si può trovare una traccia storica del passato, nonché un buco sul muro provocato da un colpo di fucile nel lontano 8 febbraio 1848 nel corso di un moto risorgimentale contro l’esercito austriaco.
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